Google+

sabato 12 ottobre 2013

Segreteria Didattica

Bentornati, fedeli lettori.
Dobbiamo scusarci. Questa settimana non abbiamo preparato un cavolo di nulla.
Nessuno di noi.

Ragion per cui, se desideravate un intervento intenso, carico di contenuti profondi e magari con un pizzico di risonanza sociale, pacco.

Ma vi prego di capirci: siamo studenti universitari.
Ed è inizio autunno.
Questo dovrebbe essere sufficiente, no?




Ma magari non tutti voi avete familiarità con il gorgo vampirico costituito dall'istituzione universitaria.

Ti fai un'ora di treno per seguire lezioni che vengono rinviate, per parlare con professori assenti, per consegnare documenti che vanno integrati con altri documenti, ma questo lo scopri solo al tuo arrivo in facoltà, quando il segretario nervosetto ti dice che il modulo non sarà valido fino a che non avrai protocollato, vidimato, passato alla gentile attenzione di Lord Darth Vader, recuperato la Scimmia di Giada e avergli portato un panino con la porchetta per la pausa pranzo.

Molti di voi capiscono.
Non sempre siamo in condizione di preparare contenuti interessanti e concreti per voi che leggete.
Noi ce ne scusiamo, però *inserire bestemmie qui*.

E adesso come risolviamo?
Semplice: si tira a sorte per chi è il malcapitato che deve inventarsi qualcosa.

Eccomi qua!

Mi trovo nella (non tanto pesante, siamo sinceri) situazione, leggermente imbarazzante, di dover farfugliare qualche parola senza senso per tenere il palco fino all'arrivo dell'ospite di eccezione che è ancora in sala trucco.

Una situazione analoga la si può vivere quando la tua ragazza ti presenta ai suoi per poi dire "oh scusate, vado un secondo in bagno" lasciandoti solo con loro.
Silenzio imbarazzato.
Colpetti di tosse.

Deficiente, dì qualcosa di intelligente, perdiana!

<<Io le emorroidi le curo con limone e peperoncino.>>

Siamo fottuti.

Oppure, tanto per rimanere in ambito universitario, quando devi sostenere un esame con un professore particolarmente sadico che, tra il materiale assegnato per la preparazione, ha posto il SUO libro, assolutamente inutile.
Ovviamente lui esige che il libro venga comprato in libreria. Originale. Niente fotocopie.
E ovviamente un buon 80% delle domande d'esame verteranno su quel libro.
Ma non è nemmeno un dramma così terribile.

Fino a quando non ti chiede: "allora, cosa le è parso del mio libro?"

A lui non importa veramente. L'hai comprato, tanto basta.
Però la domanda te la fa lo stesso. Tanto per metterti in crisi.

Ti prego, non fare come con i genitori della tua ragazza. Digli che era interessante e facciamola finita.

<<Veramente l'ho trovato un po' farraginoso, e credo non fosse attinente con l'argomento del corso.>>

Tu quoque?

Ma, ringraziando il cielo, non tutti i docenti sono così.
Sempre sia lodato il professor M.P. di Scienze Politiche, che alle primissime lezioni del suo corso di dice "Ragazzi, io l'ho scritto un libro. Ma voi non compratelo. È inutile. Ve li presto io i libri per l'esame."

SANTO SUBITO!!!!

Torniamo a noi.
A ben pensarci, questo giro ci ha portato a qualcosa.
Siamo studenti universitari.
Saremo sempre costretti a fronteggiare l'inaspettato.
E improvvisare qualcosa è l'unica maniera di uscirne vivi.

Purché si resti nei limiti del ragionevolmente concepibile.
Se riuscite a prendere trenta avendo studiato solo uno dei sei libri previsti dal programma del corso, tanto di cappello.

Ma non sfidate la fortuna.

Vado a studiare.

Vaya con Dios.

Nessun commento: